Open day alla bottega di Mastro Pietro Vannucci: la tecnica dello spolvero

Perugia- 1495. Mastro Pietro Vannucci, detto il Perugino, organizza un Open Day e apre la sua bottega agli aspiranti allievi mostrando loro la tecnica che predilige per realizzare i suoi affreschi: la tecnica dello spolvero. Il Maestro spiega che la tecnica, molto diffusa tra i maggiori artisti della nostra epoca, prevede la realizzazione di un disegno a grandezza naturale su un cartone. Terminato il disegno, il Maestro, mostra che per trasferirlo dal cartone alla superficie dove deve essere realizzato l’affresco, bisogna perforare con un chiodo le linee che compongono il disegno e appoggiare il cartone sull’intonaco fresco. Il passaggio successivo è quello di spolverare il cartone con un tampone intriso di finissima polvere di carbone o ocra rossa. In questo modo la polvere, passando attraverso i piccoli fori, lascia la traccia del disegno da seguire per la stesura del pennello. Pietro Vannucci genera un forte clamore tra i giovani talenti quando mostra il suo studio facendo notare i piccoli vasi di vetro contenenti le varie polveri di colore ricavati dallo sminuzzamento di lapislazzuli, cocciniglia e oro puro. Il maestro spiega che questi prodotti sono molto preziosi e costosi , il loro valore è di dieci Fiorini l’oncia, vale a dire che una minuscola presa di quella polvere può costare anche un fiorino intero. Di grande interesse risultano essere anche i pennelli che il pittore custodisce nella sua scuola d’arte; tutti realizzati con pelo di scoiattolo, di puzzola e di seta. L’incontro termina con la visita di un’altra stanza della bottega dove “l’ aiuto” del Perugino mostra come , con il tuorlo d’uovo, è possibile ripassare alcuni colori per dare maggiore luminosità ad una tela appena conclusa.

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