Castello Bufalini si tinge di rosa

Innamorato sbadato dimentica i versi scritti per l’amata, indispensabile l’intervento della giovane armata delle quinte di Magione

Diomede innamorato, preso nella ricerca della rima perfetta per conquistare il cuore della sua amata, stavolta l’ha combinata grossa! Distratto dalle opere, ricche di fiori e vegetali, il giovane della casata dei Bufalini, passeggiando per le sale del suo Castello, edificato a San Giustino, si è dimenticato il luogo nel quale ha nascosto la poesia per la gentil donzella che gli ha rubato il cuore. Vani tutti i tentativi di ricerca.

La servitù ha buttato all’aria tappeti, spostato quadri e rovistato dentro enormi camini e vecchi cassoni, ma niente, del messaggio non vi è traccia. E poi…come a volte capita, succede qualcosa di inaspettato e, anche se non si sa bene come e perché, tutto si aggiusta.

Il caso vuole, infatti, che una baldanzosa armata, formata da coraggiosi cavalieri e impavide donzelle, si sia trovata a passar proprio da quelle parti e, commossa per il disperato appello del giovane si sia adoperata per risolvere l’arcano. Armati di spirito di osservazione, intraprendenti intuizioni e ingegno assai brillante, i quarantacinque ragazzi si sono impegnati in una singolar contesa: una caccia al tesoro tra ARTEORTO. Le tracce lasciate, infatti, da Diomede hanno richiesto una lettura attenta delle opere esposte nelle stanze del Castello e degli affreschi che decorano i soffitti. Tra la rosa che spicca nello stemma del nobile casato, ghirlande di alloro, cespugli di gelsomini e improbabili insalate di verdure e frutti, ma anche draghi e strane creature volanti, correndo su e giù per le scale che conducono dalle cucine alle stanze padronali, alla fine lo scrigno è stato ritrovato. Saranno state sufficienti quelle dolci parole a conquistare il cuore della giovinetta? Questo, caro lettore non c’ è dato sapere, ma nel borgo si mormora di due giovani che, ogni sera al tramonto passeggiano mano nella mano per i giardini del Castello.

Un ringraziamento speciale all’Azienda Aboca di Sansepolcro che ha in parte finanziato il progetto per le classi VA-VB della Scuola Primaria di Magione

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