Detto dal perugino

Bartocciate alla perugina

Volete sapere cosa sono le bartocciate? Sono dei componimenti poetici in dialetto perugino, nei quali l’autore si nasconde dietro la maschera del Bartoccio per protestare o inveire contro chi governa o chi ha il potere. Raccontavano e raccontano la vita di tutti i giorni, le difficoltà e i problemi della gente. Il Bartoccio è la maschera tipica di Perugia il cui nome deriva forse da Bartolomeo. Nacque nella metà del Seicento e rappresentava un contadino vestito con un gilet rosso sotto una giacca verde, calzoni di velluto, neri o marroni e scarpe eleganti. Poteva sembrare rozzo e confusionario, ma dietro la sua simpatia nascondeva intelligenza e saggezza. Con il suo modo di fare, schietto e spavaldo, non le mandava a dire e declamava le sue “bartocciate” criticando su ogni argomento. Possiamo immaginarci il Bartoccio su un carro a carnevale che declama le sue invettive per le strade di Perugia, senza far sconti a nessuno.   l Perugino, noaltre e l buche n t le strade. L Perugino col somaro e l carretto se spostava per strada e giva pian piano, poretto. Chiappava l buche ma manco n s’acorgeva perché tanto era normale, lu l sapeva.   Ma adè, al giorno d’ogge come avrissme da  fa co sti scatrafossi ta le strade tutto l tempo a sbarlozzà!   La pian na piega caro sindco e compagnia? Va bè che le strade n son tutt l vostre, ma tocca artoppalle, io diria!   Alora, mettetve d’acordo vo c governate: quille son d la Provincia, quiste d la Regione e qulaltre del Comune… ma n somma, chi ha ragione?   Donca mettemmce qualcosa ta st buche per artoppalle: n po’ d breccino, na manciata d bitume o na palata d catrame per evità che gino a gambe ritte e ce facen male.   Ta vo l machine n v coston niente? Nun ce pensate ti danni ta l biciclette? Vedete n po’ d sistemà sta quistione perché ta no d pagà e basta c’è nuto a noia, piate na decisione!         Si ringrazia il Dott. Gianfranco Zampetti, attore e conoscitore della cultura e del dialetto del territorio, che con il suo intervento a scuola ci ha accompagnato nel mondo delle Bartocciate perugine spiegandone le antiche origini e condividendone la lettura.   Bibliografia: “Bartocciate alla Perugina”, a cura di Luigi M. Reale. Introduzione di Renzo Zuccherini – Edizioni Guerra (1999).    

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Proverbi dialettali: memoria e tradizione

Il dialetto è la nostra lingua materna. Perdere la lingua materna è come perdere le radici del proprio luogo di appartenenza e il proprio passato. È per questo che abbiamo fatto una ricerca presso le nostre famiglie, genitori e nonni, per conoscere proverbi e detti dialettali del nostro territorio. Questi proverbi contengono informazioni semplici, raccomandazioni, consigli legati alle stagioni, al luogo, alle festività, alla sapienza contadina di una volta; spiegano così bene la vita di tutti i giorni, che l’italiano non avrebbe lo stesso effetto. Alcuni sono scritti in rima, altri non rispettano le regole metriche; venivano tramandati oralmente e di un proverbio si possono trovare varie versioni in base al luogo di provenienza.   https://youtu.be/OU01JrP7i44 Per la realizzazione dell’articolo sono stati consultati: il sito web www.wikidonca.it il libro “Si vòi ch’io t’ami, de coccio òn da esse i tegami” – proverbi della tradizione popolare perugina – di Ornero Fillanti (Morlacchi editore).

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