Perugino: LE ORIGINI

Perugino fra i banchi di scuola!

Perugino e Chiara fra i banchi di scuola! Come sarebbe stato il Perugino se fosse vissuto ai giorni nostri? E la sua amata Chiara, protagonista di molti ritratti femminili dipinti da Pietro Vannucci? Noi ci siamo divertiti a immaginarceli come se fossero nostri compagni e li abbiamo catapultati nella nostra classe… Fra i banchi di scuola! Di seguito il video con i nostri lavori! Classe IV, Villa-Soccorso

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Il mirabile mondo delle api… al tempo del Perugino

Gentili creature, le api, donano al mondo il più dolce dei cibi, oro potabile: il miele! Da tempo immemore le api si operano per il nostro pianeta, laboriose e pacifiche, svolgono diversi mestieri di inestimabile valore per ognuno di noi. Per celebrarne il fascino e il ruolo importantissimo che da sempre ricoprono, nel 1626 il principe Federico Cesi (fondatore dell’Accademia dei Lincei) pubblicò l’Apiarium, “la prima monografia entomologica che sia stata composta dopo l’invenzione o modificazione galileiana del microscopio”[1]. L’arrivo a Palazzo Cesi dell’“occhialino” – così veniva chiamato il rivoluzionario strumento per l’osservazione della natura – generosamente donato da Galileo Galilei negli ultimi anni del XVI secolo, rivoluzionò lo studio dei piccoli insetti, svelando, per la prima volta nella storia, le più microscopiche meraviglie. Gli alunni della IIIA di Magione si sono recati a Palazzo Cesi (Acquasparta, TR) per entrare completamente nel mondo delle api, grazie all’incredibile sala immersiva, e per compiere un sorprendente tuffo nel passato indossando abiti rinascimentali. I dialoghi proposti sono stati elaborati partendo dalla lettura dell’Apiarium. Buona visione!     [1] G. Gabrieli, Il carteggio linceo, op. cit. ,p. 1003 Un ringraziamento speciale ai genitori degli alunni della III A di Magione e alle associazioni che ci hanno permesso di vivere questa indimenticabile esperienza: Associazione Meleiros che ci ha portati alla scoperta delle api, del loro fondamentale ruolo nel mondo e del buonissimo miele. Associazione Acqua che ci ha aperto le porte di Palazzo Cesi facendoci conoscere questo luogo ricco di storia e bellezza. Ente Rinascimento di Acquasparta che ci ha lasciato indossare i suoi abiti storici consentendoci di saltare nel passato e immaginare di essere, per un giorno, damigelle e cavalieri rinascimentali. https://youtu.be/sEQUiUmrL4k

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E’ FRANCESCO DELLA ROVERE: PAPA SISTO IV. 212° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica.

9 agosto 1471- Nel caldo agosto del 1471, la storia della Chiesa cattolica si colora di nuovi sfumature. Francesco della Rovere è stato eletto nuovo pontefice presso il Palazzo Apostolico di Roma, grazie all’approvazione di un consenso di 18 cardinali.  Papa Sisto IV, originario di Pecorile e appartenente all’Ordine dei frati minori conventuali, è un uomo dallo spirito umanista, laureatosi in teologia all’Università di Bologna. Nella sua prima allocuzione, il Papa ha annunciato un ambizioso progetto di ristrutturazione della Cappella Magna di Roma, affidando l’incarico all’architetto Giovanni de’ Dolci e chiedendo a un gruppo di artisti di decorare l’interno della cappella. Botticelli, Ghirlandaio, Cosimo Rossellini e il Perugino sono solo alcuni degli artisti selezionati che daranno vita a opere d’arte senza tempo. Papa Sisto IV ha inoltre commissionato a Pietro Vannucci, meglio conosciuto come il Perugino, e al suo collaboratore Pinturicchio, un affresco che raffigura la trasmissione del potere spirituale da Cristo a San Pietro. Ecco che l’arte diventa la stella polare dell’era di Papa Sisto IV, che si prefigura già come un’epoca di rinascita e di bellezza senza fine.

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La magnificenza e la bellezza delle più grandi famiglie del Rinascimento nel calendario dell’anno 2024.

L’atteso calendario dell’anno 2024 è finalmente giunto e con esso l’incantevole sfilata delle più illustri famiglie del Rinascimento. Un evento atteso sia dai fan delle famiglie che vi compaiono, sia dagli appassionati di moda e stile. Dodici mesi all’insegna dell’eleganza e della bellezza, ognuno caratterizzato da una famiglia differente che presenta una serie di look esclusivi e di tendenza. Questo calendario è un’occasione unica per i cultori dell’alta moda per restare al passo con le ultime tendenze. Non perdete l’opportunità di ammirare questa meraviglia!   https://youtu.be/2t0DOdrSTdQ

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Proverbi dialettali: memoria e tradizione

Il dialetto è la nostra lingua materna. Perdere la lingua materna è come perdere le radici del proprio luogo di appartenenza e il proprio passato. È per questo che abbiamo fatto una ricerca presso le nostre famiglie, genitori e nonni, per conoscere proverbi e detti dialettali del nostro territorio. Questi proverbi contengono informazioni semplici, raccomandazioni, consigli legati alle stagioni, al luogo, alle festività, alla sapienza contadina di una volta; spiegano così bene la vita di tutti i giorni, che l’italiano non avrebbe lo stesso effetto. Alcuni sono scritti in rima, altri non rispettano le regole metriche; venivano tramandati oralmente e di un proverbio si possono trovare varie versioni in base al luogo di provenienza.   https://youtu.be/OU01JrP7i44 Per la realizzazione dell’articolo sono stati consultati: il sito web www.wikidonca.it il libro “Si vòi ch’io t’ami, de coccio òn da esse i tegami” – proverbi della tradizione popolare perugina – di Ornero Fillanti (Morlacchi editore).

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Brutale agguato incrimina Pietro Vannucci

Firenze, luglio 1487. Si è celebrato il 10 luglio il processo davanti alla magistratura fiorentina, gli Otto uomini di Guardia e di Balìa, per far luce su un fatto criminale che vede coinvolto il “Divin Pittore”. IL FATTO – Pietro Vannucci, iscritto alla compagnia di San Luca, nel dicembre 1486 aveva appena fatto ritorno a Firenze, città che lo ha visto apprendista nella bottega del Verrocchio. A seguito di uno scontro con un suo conterraneo, suo nemico e rivale, decide di tendergli un tranello coinvolgendo un complice. IL COMPLICE – Aulista D’Angelo, perugino anch’esso e pittore di scarso valore, è in grado di dare man forte all’impresa punitiva. Ne è testimonianza la sua fedina penale che parla di furti, ferimenti e persino omicidi. L’AGGUATO – Una notte, i due, resi irriconoscibili da un travestimento, si appostano in attesa della vittima designata. Sono al corrente che percorrerà una stradina del quartiere di San Pietro Maggiore. Il malcapitato, non riesce a reagire, e viene raggiunto da una scarica di bastonate che lo lasciano a terra tramortito. IL MOVENTE – Non è chiara la motivazione che abbia spinto al brutale agguato. Sembra che tutto sia nato a causa dei begli occhi di una donna contesa tra il pittore e la vittima. A GIUDIZIO – Non passa molto tempo che Mastro Pietro e il D’Angelo vengono scoperti, imprigionati e giudicati. Il Perugino confessa per filo e per segno e aggrava la posizione del complice. Viene riconosciuto colpevole senza però l’aggravante dell’intenzione di uccidere. Dovrà risarcire la vittima pagando una multa di venti fiorini d’oro (dimezzati se il pagamento sarà immediato). Il D’Angelo, ritenuto intenzionato a voler uccidere la vittima, subisce la condanna alla tortura di “quattro tratti di fune” e alla prigionia nel carcere “Stincarum civitatis Florentiae” fino alla restituzione delle cose rubate. Oltre alla pena del confino, dovrà promettere, sotto giuramento, che non farà del male al suo ex complice. “Il meglio maestro d’Italia” in tal modo, ha finito per essere anche personaggio da romanzo criminale.        

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Intervista al Perugino: racconto della giornata di un pittore

In una straordinaria avventura vissuta dalla classe V A, si sono rivelatele vicende di un pittore del Cinquecento, giungendo fino ai nostri giorni con notizie inattese. I fanciulli, come per incanto, furon trasportati in un vortice temporale che li condusse al cospetto del Divino Pittore, noto anche come Perugino. In uno scenario senza pari, ebbero l’incredibile opportunità di confrontarsi direttamente con il celebre artista. Ciò che ne derivò fu un’intervista memorabile, in grado di svelare i dettagli della vita di un genio dell’arte di quell’epoca lontana.

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Vita da fabbro: intervista ad Adriano Mencaroni.

Prosegue il nostro viaggio nei mestieri di una volta. Dopo aver indagato sulla figura del mugnaio, adesso è il turno del fabbro. Questa volta, a riportarci indietro nel tempo, ci ha pensato il Sig. Adriano Mencaroni, vigile del fuoco in pensione con la passione per la lavorazione del ferro battuto. Ci accoglie con la sua famiglia nella piccola “bottega” sotto casa. E’ prontissimo a mostrarci come si forgia il ferro, ma anche emozionato, di ricevere le nostre domande… Sig. Adriano, da quanto tempo pratica questo lavoro? Mattia “Facevo totalmente un altro mestiere, quarant’anni di vigile del fuoco, questa è una passione che ho da quando sono pensionato, saranno sei o sette anni”. Chi le ha insegnato? Stefy “Da ragazzino lavoravo alla S.A.I. di Passignano che era una grande fabbrica, però non si forgiava il ferro. E’ una passione che mi è venuta e piano piano ho imparato da solo…tanti pezzi non mi sono venuti bene e li ho buttati via…”. Come si svolge il lavoro del fabbro? Francesco “Qualcuno gli deve fare un ordine, ad esempio un cancello, poi partendo da un disegno, si tagliano i pezzi, si lavorano e si battono…” Che tipo di ferro usa per i suoi lavori? Emilian “Normalmente uso il ferro quadro, tondo o piatto”. Lavora altri metalli oltre al ferro? Pietro “Sì, qualche volta il rame o anche l’ottone”. Quali sono gli aspetti che preferisce di questo lavoro? Paola “Sicuramente batterlo e modellarlo”. Qual e’ la cosa piu’ faticosa di questo lavoro? Gabriele “Probabilmente l’estate perché si sta davanti al fuoco e quindi fa tanto caldo”. Quali caratteristiche si devono avere per fare il fabbro? Davide B. “Ci vuole tanta buona volontà, come per tutte le cose”. Come fa a fare indurire il ferro? Michelangelo “Ah, bella domanda, interessante! Allora, sapete che esiste il ferro ma anche l’acciaio. Dopo aver battuto il ferro caldo, si immerge nell’acqua che crea uno shock al metallo, lo indurisce facendolo diventare acciaio. A volte si usa anche l’olio”. Quanto si deve essere forti per fare il fabbro? Davide S. “Mah, non più di tanto, non è che dobbiamo essere come Maciste”. Qual e’ la cosa che le piace piu’ fare con il ferro? Nancy “In questo ultimo periodo mi sono focalizzato su determinati lavori, ad esempio delle rose, dei portachiavi ed altri oggetti decorativi…” Ha mai rischiato di farsi molto male? Razan “Sì, tantissime volte! Infatti porto sempre i guanti perché il ferro… brucia!”. Perché ha scelto questo hobby? Bianca “Perchè mi piaceva”. Fare il pompiere l’ha aiutata in questa passione? Walid “Bella la domanda! Allora, ai miei tempi, circa cinquant’anni fa, per fare il vigile del fuoco, oltre al concorso, serviva un mestiere ed io ho concorso da aggiustatore meccanico”. https://www.youtube.com/watch?v=12sX3W459LI Un ringraziamento speciale alla famiglia Mencaroni che ci ha accolti con gioia e gentilezza.

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La grande festa di Natale della famiglia Baglioni

La grande festa della vigilia di Natale presso la sontuosa abitazione  Baglioni è pronta per iniziare. Gli ospiti saranno coccolati con prelibate prelibatezze e degustazioni di vini pregiati. Un paradiso terrestre per i buongustai! Ma non si tratta solo di cibo, la festa  sarà anche una dimostrazione di potere e ricchezza, una vera e propria passerella per mostrare il proprio status sociale. Il menù è un sogno ad occhi aperti ed è  formato da una collezione di piatti principali. Tra le scelte più gettonate, gli ospiti troveranno  le prelibatezze di carne, come il pollo alla cacciatora, il maiale arrosto o la selvaggina in umido. Ma l’esperienza non finisce qui! A tavola si potrà ammirare  anche una ricca varietà di frutta, verdure, pane, formaggio e vino. Un vero e proprio tripudio di sapori! Un intero team di professionisti è pronto ad entrare in azione per rendere la festa  unica. Il maître d’hotel o il maggiordomo, il boss dell’organizzazione, con l’occhio di lince per l’allestimento della tavola e la scelta del menù. Il coppiere, il mago del vino, che sceglierà i vini migliori e li servirà con stile. Poi ci sarà il cuoco capo, l’artista del cibo che creerà piatti spettacolari. Il panettiere , il creatore di pane e torte che saranno una vera delizia per il palato. E ovviamente, ci saranno i servitori, che con un sorriso sulle labbra, serviranno il cibo e le bevande e puliranno tra un piatto e l’altro. Ma non finisce qui, ci saranno anche intrattenitori di ogni tipo: musicisti, giullari, ballerini e acrobati che divertiranno gli ospiti e renderanno la festa ancora più indimenticabile! Non solo il palato, ma anche gli occhi e le orecchie  godranno un’esperienza gustosa a casa Baglioni. La festa sarà un  vero e proprio spettacolo teatrale, con performance mozzafiato che faranno  sentire gli invitati  in una favola. Mentre gusteranno piatti deliziosi, gli ospiti potranno ammirare anche  le creazioni artistiche degli artisti locali. La festa promette di essere un evento davvero memorabile, pieno di divertimento ed allegria. I Baglioni, padroni di casa esperti, sapranno come far sentire i loro invitati parte di una grande comunità, condividendo con loro momenti di felicità e di gioia in un ‘atmosfera magica e coinvolgente, che lascerà un ricordo indelebile in tutti coloro che parteciperanno.

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