Perugino

“Influencer senza tempo”

“Influencer senza tempo!” Ormai è normalità per un influencer dettare mode, costumi e perché no, anche melodie! Come poteva l’eccellente pittore Perugino, insieme a compagni d’arte di tutti i tempi,  non donare al pubblico opere famose, senza che qualcuno, curioso e divertito nello stesso tempo, le musicasse? Ecco allora che immagini celebri sono accompagnate da jingle destinati a diventare il tormentone per la vicina estate. A raccogliere la sfida sono stati le bambine e i bambini delle scuole dell’infanzia di Sant’Arcangelo, Agello e San Feliciano, che, dopo aver attentamente osservato i paesaggi rappresentati da illustri pittori nelle sale più prestigiose di Magione e di Perugia, rispettivamente quella Consiliare del Comune e la Galleria Nazionale, hanno non solo riconosciuto luoghi a loro vicini, il lago, il bosco, la collina,…ma li hanno raccontati con melodie da loro scritte e interpretate. Tra le hit di quest’estate non perdetevi “Ma chi è…il Perugino”, liberamente ispirata all’“Adorazione dei magi” del “Meglio Maestro d’Italia” dove dietro a tamburelli e triangoli le voci bianche dei bambini vi accompagneranno a ricercare nell’opera gli ambienti da loro cantati. https://youtu.be/xEpJO2H4beQ?si=h2EgHOfBupecRmc3

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Cartoline dai borghi più belli di Perugia

DOPO RIBELLIONI, CONFLITTI E GUERRE NEL PICCOLO FAZZOLETTO UMBRO PARE CHE CI SIA VOGLIA DI RINASCITA E CAMBIAMENTO … I MAGGIORI ARTISTI, TRA CUI IL FAMIGERATO PIERO DI CRISTOFORO VANNUCCI, NOTO COME IL DIVIN PITTORE, IL PERUGINO, INVITANO I POPOLANI A POPOLARE I BORGHI VIVI E RICCHI DI CULTURA, TRAMITE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE E PITTORESCHE, CHIAMATE POI IN SEGUITO CARTOLINE. Dalla nostra Signora Perugia che sorge fiera tra le colline fino al lago si intravedono paesaggi e piccoli paesini tra cui il comprensorio del Trasimeno che è costellato di piccoli centri arroccati e muniti di alte mura per questioni difensive, di fortificazioni e rocche che culminano con grandi torri di avvistamento dalle quali si può godere di panorami mozzafiato sul lago. Si possono percorrere sentieri suggestivi tra boschi, santuari, castelli e borghi nelle colline meridionali del lago Trasimeno. Se hai voglia di una passeggiata all’aria aperta, visita le due isole principali del “mare dell’Umbria”: la Polvese e la Maggiore piene di fauna e flora. Situato nell’area nord-ovest dell’Umbria vi è “La Magione o Pian di Carpine”: è un piccolo borgo dominato dal maestoso castello dei Cavalieri di Malta dove si ammirano magnifici tramonti dalla sponda orientale del Trasimeno.  Nel borgo è possibile ammirare anche la Torre dei Lambardi, un fortilizio dei Cavalieri Gerosolimitani come sistema difensivo contro attacchi dei nemici. Da non perdere la Chiesa della Madonna delle Grazie dove fermarsi a pregare davanti alla “Vergine in trono con il Bambino”.  Un altro tesoro del Trasimeno è “S. Fliziano”, un piccolo villaggio di pescatori dove si possono ammirare splendidi tramonti e altri borghi tutti da scoprire. Non mancano inoltre locande e taverne dove poter far riposare le proprie membra e gustare del buon cibo: dall’ottima bevanda al succo d’uva al pane cotto sotto la cenere e l’arvoltolo.  Venite numerosi a far risorgere questo piccolo fazzoletto di terra tra cultura e gastronomia.                                 https://youtu.be/mbmhtUBLZTg?si=3rhMMzTz9ZyK2Y9G

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Dimmi cosa mangi… e ti dirò chi sei!

Ormai è chiaro a tutti, Signori o servitori: nessuno ha più alcun dubbio! E’ a  tavola che si mostra agli altri quanto si vale, o meglio, di quanto si dispone. Dal cibo che viene offerto ai commensali  è facile capire a quale lignaggio appartenga una casata. Non per nulla, durante  i banchetti si sfoggiano pietanze, ricette e anche ingredienti che non solo fanno conoscere gusti esotici ricercati e nuovi, ma che   nascondono un  segreto:  il potere del padrone del Palazzo. E must have, ultima tendenza dei banchetti, dagli Sforza ai Medici, dai Gonzaga agli Este, fino anche ai Pontefici, è avere un “consulente gastronomico delle feste” capace di portare già con il solo suo  nome, stupore, meraviglia e, perché no,  un pizzico di invidia.  L’accoglienza diventa un’arte vera e propria. Pittori e uomini d’arte dettano una nuova moda basata sull’ordine e la geometria e sull’uso di raffinate ceramiche, di lavorati vetri, di preziose “posaterie” e lucerne.  Le pietanze, che richiedono elaborate preparazioni, fortemente speziate e spesso dolcificate,  vengono presentate rispettando i criteri della raffinatezza e dell’eleganza: con il cibo sono a fianco di “chef” negli eventi mondani più esclusivi . Ed è  proprio  su questa linea, secondo cui l’apparire diventa un’arma politica per manifestare potere e reclamare onore, che,   per ricevere il nuovo dominatore Carlo VIII di Valois e il suo esercito, Pietro de’Medici conferisce il  prestigioso incarico a Pietro Vannucci. Il maestro non delude. Realizza nella sua bottega, grazie anche agli allievi,  decori trionfali , ornati di foglie e fiori, li fa disporre per tutta la città. Si deve stupire  e far di Firenze una città che,  superba, si mostra magnifica anche quando  abbassa il capo davanti al nuovo re.

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La vita del Perugino a puntate n.5: La partenza per Roma

La famiglia de’ Medici, dopo la rottura politica con gli alleati della Congiura  dei Pazzi del 1478, deve risanare i rapporti con Sisto IV, quale migliore occasione degli scambi culturali. I migliori artisti fiorentini, Pietro Perugino, Domenico Ghirlandaio, Sandro Botticelli e Cosimo Rosselli, si fanno portatori di bellezza ed armonia per le diverse corti della nostra penisola, e giungono fino a Roma per lavorare nella Cappella Sistina.

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Pittura o scultura: chi vincerà?

La diatriba tra la scultura e la pittura è un tema molto dibattuto al dì di oggi. Molti artisti si chiedono quale delle due sia la migliore. Tuttavia, non esiste una risposta univoca a questa domanda. Sia la scultura che la pittura hanno i loro pregi e difetti. Il Divin Pttore Perugino: Pietro Vannucci e Michelangelo scultore, sono due artisti molto importanti che contribuiscono in modo significativo alla nostra storia dell’arte. Perugino crea opere d’arte caratterizzate da una grande eleganza e raffinatezza. Le sue opere sono influenzate dalla pittura fiamminga e dalla pittura veneziana. Michelangelo, d’altra parte, realizza opere d’arte caratterizzate da una grande forza espressiva e da una grande maestria tecnica. Le sue opere sono influenzate dalla scultura greca antica. In generale, la scultura è un’arte che richiede una grande abilità tecnica e una grande conoscenza dell’anatomia umana. La pittura, d’altra parte, è un’arte che richiede una grande abilità tecnica e una grande conoscenza della prospettiva e della luce. In conclusione, sia la scultura che la pittura sono arti meravigliose che contribuiscono in modo significativo alla storia dell’arte pertanto si rende noto che, non sapendo come risolvere la suddetta diatriba tra codeste nobili arti e che ormai da lungo tempo agita le anime di signori esperti e dame sensibili alla bellezza dell’opera d’arte, siam giunti a scrivere per invitare chiunque a una partita a scacchi che si svolgerà il 21 febbraio anno 1508 nel Castello di Agello dove la scultura e la pittura, che sono le due contendenti, si sfideranno in un duello coinvolgente. Finalmente si deciderà quale tra le due arti è la migliore! Si invita dunque, chiunque sappia giocare a scacchi, a dare la soluzione della partita dichiarando quale delle due arti preferisce e a far sentire la sua voce, senza frenesia. L’arte che avrà più sostenitori che risolvono la partita sarà la vincitrice, lo giuro e la sua bellezza sarà infinita. La scultura e la pittura sono due arti così elevate che scegliere tra loro è impossibile ma la partita metterà fine al loro dibattito. Che vinca la migliore arte, che la bellezza trionfi e la partita sia un successo! Dopo aver osservato la foto della partita in corso, cliccando sul seguente link Lor Signori, indichino le ultime tre mosse risolvendo la partita e dichiarino il loro amore per l’una o l’altra arte! Un ringraziamento speciale al pittore Mario Ortolani e allo scultore Sestilio Burattini per aver condiviso il loro amore per l’arte con i bambini. https://youtu.be/uZfeGWr1-eM

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L’influencer Pietro Vannucci ospite alla Corte di Agello

28 Aprile 1506Il dì 8 novembre 1505 i cortigiani di Agello hanno organizzato una piacevole giornata tra arte e cultura da trascorrere presso il Castello.Sono stati invitati ospiti illustri. Tra questi, pensate un po’ chi è arrivato?Da Città della Pieve Messer Pietro Vannucci, il Divin Pittore, influencer di molti artisti del nostro tempo.Il Maestro, ammirando il meraviglioso panorama presentatosi di fronte ai suoi occhi fuori dal Castello, è rimasto subito ammaliato.Durante la giornata gli artisti agellesi hanno avuto l’onore di conoscere meglio il Vannucci, che ha condiviso con loro il suo stile pittorico e alcuni suoi segreti da artista.La giornata è trascorsa tra musiche, danze e banchetti con la gioia di tutti.Gli artisti locali, nei giorni seguenti, facendo tesoro di questa rara occasione, riunitisi tra di loro hanno pensato di realizzare una loro opera. Hanno reinterpretato in modo originale il famoso dipinto del Perugino “L’adorazione dei Magi”.Dopo alcuni mesi di studio delle proporzioni e minuzioso lavoro, il risultato è stata una magnifica opera che è esposta presso la sala principale del Castello di Agello.Il capolavoro sta attirando visitatori di tutto il territorio!Anche lo stesso Pietro Vannucci ne è rimasto piacevolmente stupito!Questi eventi stanno favorendo ancor più la notorietà del Divin Pittore già famoso influencer dei nostri giorni. Ad oggi conta milioni di followers! https://youtu.be/oamkicAXU4U

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Il mirabile mondo delle api… al tempo del Perugino

Gentili creature, le api, donano al mondo il più dolce dei cibi, oro potabile: il miele! Da tempo immemore le api si operano per il nostro pianeta, laboriose e pacifiche, svolgono diversi mestieri di inestimabile valore per ognuno di noi. Per celebrarne il fascino e il ruolo importantissimo che da sempre ricoprono, nel 1626 il principe Federico Cesi (fondatore dell’Accademia dei Lincei) pubblicò l’Apiarium, “la prima monografia entomologica che sia stata composta dopo l’invenzione o modificazione galileiana del microscopio”[1]. L’arrivo a Palazzo Cesi dell’“occhialino” – così veniva chiamato il rivoluzionario strumento per l’osservazione della natura – generosamente donato da Galileo Galilei negli ultimi anni del XVI secolo, rivoluzionò lo studio dei piccoli insetti, svelando, per la prima volta nella storia, le più microscopiche meraviglie. Gli alunni della IIIA di Magione si sono recati a Palazzo Cesi (Acquasparta, TR) per entrare completamente nel mondo delle api, grazie all’incredibile sala immersiva, e per compiere un sorprendente tuffo nel passato indossando abiti rinascimentali. I dialoghi proposti sono stati elaborati partendo dalla lettura dell’Apiarium. Buona visione!     [1] G. Gabrieli, Il carteggio linceo, op. cit. ,p. 1003 Un ringraziamento speciale ai genitori degli alunni della III A di Magione e alle associazioni che ci hanno permesso di vivere questa indimenticabile esperienza: Associazione Meleiros che ci ha portati alla scoperta delle api, del loro fondamentale ruolo nel mondo e del buonissimo miele. Associazione Acqua che ci ha aperto le porte di Palazzo Cesi facendoci conoscere questo luogo ricco di storia e bellezza. Ente Rinascimento di Acquasparta che ci ha lasciato indossare i suoi abiti storici consentendoci di saltare nel passato e immaginare di essere, per un giorno, damigelle e cavalieri rinascimentali. https://youtu.be/sEQUiUmrL4k

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Proverbi dialettali: memoria e tradizione

Il dialetto è la nostra lingua materna. Perdere la lingua materna è come perdere le radici del proprio luogo di appartenenza e il proprio passato. È per questo che abbiamo fatto una ricerca presso le nostre famiglie, genitori e nonni, per conoscere proverbi e detti dialettali del nostro territorio. Questi proverbi contengono informazioni semplici, raccomandazioni, consigli legati alle stagioni, al luogo, alle festività, alla sapienza contadina di una volta; spiegano così bene la vita di tutti i giorni, che l’italiano non avrebbe lo stesso effetto. Alcuni sono scritti in rima, altri non rispettano le regole metriche; venivano tramandati oralmente e di un proverbio si possono trovare varie versioni in base al luogo di provenienza.   https://youtu.be/OU01JrP7i44 Per la realizzazione dell’articolo sono stati consultati: il sito web www.wikidonca.it il libro “Si vòi ch’io t’ami, de coccio òn da esse i tegami” – proverbi della tradizione popolare perugina – di Ornero Fillanti (Morlacchi editore).

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